Insonnia Primaverile

La primavera è appena iniziata e, per molti, dormire è già diventa una vera e propria impresa: c’è chi ha difficoltà ad addormentarsi, chi si sveglia più volte durante la notte e chi si alza troppo presto al  mattino.

Con l’arrivo della bella stagione, infatti, il maggior numero di ore di luce e le temperature più miti spingono ad essere più attivi durante la sera, mentre le allergie sono spesso causa di risvegli notturni. Infine, chi soffre di ansia o stress, in questo periodo dell’anno potrebbe incontrare maggiori difficoltà ad addormentarsi.

La primavera causa dunque un cambiamento dell’alternanza tra sonno e veglia, responsabile dell’insonnia.
Questo stato provoca a sua volta una diminuzione nella secrezione da parte dell’ipotalamo di melatonina, l’ormone che regola il sonno e la cui produzione risulta inibita dalla luce.

La cosiddetta insonnia primaverile colpisce il 10% della popolazione mondiale. La buona notizia è che, a differenza dell’insonnia cronica, ha una durata molto breve e si risolve naturalmente non appena l’organismo si abitua alle nuove condizioni ambientali e climatiche.

Irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, sonnolenza, diminuzione della produttività lavorativa, alterazione delle facoltà intellettive e difficoltà nei rapporti sociali, sono tutti sintomi che si manifestano in una persona soggetta a disturbi del sonno.

In primavera, l’orologio biologico deve adeguarsi alle modifiche dell’orologio solare, ma questo è un processo lento e faticoso, che viene reso ancora più difficile dal passaggio all’ora legale.
Si verifica in pratica una specie di desincronizzazione dei ritmi circadiani dell’organismo, più o meno simile a quanto avviene con il cambiamento di fuso orario.

Possibili strategie per migliorare la qualità del sonno in primavera

Esistono diverse strategie per ritrovare il piacere di dormire nelle notti primaverili: dal curare la propria dieta, all’evitare di praticare sport dopo le 20.00, dal rimuovere gli allergeni dalla camera da letto, al mantenere la temperatura della stanza tra i 18 e i 20 gradi, fino all’evitare di utilizzare apparecchi elettronici come smartphone e tablet quando si è a letto.

Per regolare il sonno e ricominciare a dormire al meglio, per molti potrebbe rivelarsi altrettanto utile ricorrere all’utilizzo di integratori alimentari contenenti sostanze come la valeriana, la passiflora e il papavero della California.

 

Fonti:
corriere.it
auxologico.it

Don’t worry, be happy and sleep! Il contributo del sonno alla felicità.

A partire dall’ormai ben noto legame tra sonno e benessere, un gruppo di studiosi ha condotto un’interessante indagine sulla relazione tra Felicità e Sonno in numerosi Paesi, coinvolgendo 72.819 adulti dai 18 agli 85 anni d’età.

Lo studio è stato presentato al XXV Congresso dell’European Sleep Reasearch Society (ESRS).

I dati relativi a ben 1.234.462 notti sono stati ottenuti mediante una specifica app per monitorare il sonno (SleepScore Mobile). Gli indici di Felicità sono stati acquisiti dal “World Happiness Report 2020”, contenente le valutazioni di benessere delle popolazioni di 156 nazioni.

I risultati nella figura di seguito riportata delineano chiaramente una relazione positiva tra l’indice di Felicità di ciascuno dei 26 paesi coinvolti e il tempo totale di sonno rilevato nelle rispettive nazioni (r=0.69). Vale a dire che chi dorme più a lungo ha anche un indice di felicità più elevato.

Sebbene tale riscontro non consenta di evidenziare delle relazioni causali tra sonno e felicità, rappresenta certamente un’ulteriore prova – trasversale nei diversi paesi del mondo – della rilevanza che il sonno di buona qualità riveste nella vita (e nel relativo benessere) di ciascun individuo.

Fonti:

Serena Scarpelli, comitato editoriale AIMS, consultato in data 31/05/2021.

http://sonnomed.it/2019/11/13/meno-sonno-rende-piu-preoccupati/